A
reportage by Mauro
Prandelli
|
Evros
river is the 160 km natural borderline between Greece and Turkey,
Europe and Asia and since 2007 one of the preferential ways for the
immigration to Europe.
Riverside had been planned the construction of a ditch and the first 15 kilometres were ready in August 2011. The initial project, later considered to be too expensive, was then changed into a double barrier of wire-netting and barbed wire.
From September 2011 the European Union has continuously showed its approval of the project.
Riverside had been planned the construction of a ditch and the first 15 kilometres were ready in August 2011. The initial project, later considered to be too expensive, was then changed into a double barrier of wire-netting and barbed wire.
From September 2011 the European Union has continuously showed its approval of the project.
On 13th April 2012 the Greek Government, after discussing at the end of March the construction of new detention centres on the outskirts of the borderland, approved the starting of the works to realize the fencing with a cost evaluated to be over 3.000.000 Euros to be totally paid by the Hellenic state, already burdened by the heavy economical crisis.
In 2011 Frontex, a military force created and supported by the European Union, started the “Poseidon Project” to control and stop the migratory flow.
According to data provided by Frontex, in 2012 about 55.000 people coming from Asia, Middle East and Africa tried to take refuge in Europe.
According to data provided by Eulex, 250 people per day try to enter into Greece to find a normal life with the help of men dealers, which the migrants call “ the agents”.
During the day on the road from Kastanies to Alexandropoli you can meet groups of four or five people walking fast : they are migrants who have crossed the Evros river hoping to survive and to go to Athena as their first aim. Some of them will rest in the Greek capital, which has a very large community made of migrants, others will try to reach other countries in Europe with the help of their “ agents”.
(ITA)
Un muro contro l’immigrazione, Evros porta orientale d’Europa.
Un
fiume, confine naturale lungo 160 chilometri, separa la Grecia dalla
Turchia, l’Europa dall’Asia. Sulle rive di questo fiume, l’Evros,
che da circa il 2007 è diventata una delle vie preferenziali per
l’immigrazione verso l’Europa, era prevista la costruzione di un
fossato di cui sono stati consegnati i primi 15 km ad agosto
2011.
Considerato troppo dispendioso, il progetto è stato modificato in una doppia barriera di reticolato e filo spinato.
Da settembre 2011 sono susseguiti, da parte dell’Unione Europea, plausi ed approvazioni al progetto.
Dopo aver discusso a fine marzo riguardo la costruzione di nuovi centri detentivi nei pressi del confine, il governo Greco ha dato il via ai lavori per la realizzazione della recinzione il 13 aprile 2012, stimando un costo di oltre 3.000.000 di Euro totalmente a carico dello Sato Ellenico già vessato dalla pesante crisi economica.
Nel 2011 Frontex, forza militare formata e sostenuta dall’unione Europea, ha dato il via al “progetto Poseidon” teso a controllare e bloccare il flusso migratorio.
Nel 2011 circa 55.000 persone (dati Frontex) provenienti da Asia, Medio Oriente ed Africa cercano rifugio in Europa.
250 persone al giorno (dati Eulex) provano, con l’aiuto di trafficanti di uomini definiti “agenti” dai migranti, ad entrare in Grecia alla ricerca di una vita normale.
Durante il giorno si incontrano sulla strada che parte da Kastanies ed arriva ad Alexandropoli, si incontrano gruppi formati da quattro o cinque persone che camminano a passo veloce: migranti che hanno attraversato il fiume Evros in cerca di una speranza e con Atene come primo obiettivo. Alcuni si fermeranno nella capitale Ellenica, che conta una comunità migrante molto vasta, mentre altri tenteranno tramite i loro “agenti” di raggiungere altri paesi d’Europa.
Considerato troppo dispendioso, il progetto è stato modificato in una doppia barriera di reticolato e filo spinato.
Da settembre 2011 sono susseguiti, da parte dell’Unione Europea, plausi ed approvazioni al progetto.
Dopo aver discusso a fine marzo riguardo la costruzione di nuovi centri detentivi nei pressi del confine, il governo Greco ha dato il via ai lavori per la realizzazione della recinzione il 13 aprile 2012, stimando un costo di oltre 3.000.000 di Euro totalmente a carico dello Sato Ellenico già vessato dalla pesante crisi economica.
Nel 2011 Frontex, forza militare formata e sostenuta dall’unione Europea, ha dato il via al “progetto Poseidon” teso a controllare e bloccare il flusso migratorio.
Nel 2011 circa 55.000 persone (dati Frontex) provenienti da Asia, Medio Oriente ed Africa cercano rifugio in Europa.
250 persone al giorno (dati Eulex) provano, con l’aiuto di trafficanti di uomini definiti “agenti” dai migranti, ad entrare in Grecia alla ricerca di una vita normale.
Durante il giorno si incontrano sulla strada che parte da Kastanies ed arriva ad Alexandropoli, si incontrano gruppi formati da quattro o cinque persone che camminano a passo veloce: migranti che hanno attraversato il fiume Evros in cerca di una speranza e con Atene come primo obiettivo. Alcuni si fermeranno nella capitale Ellenica, che conta una comunità migrante molto vasta, mentre altri tenteranno tramite i loro “agenti” di raggiungere altri paesi d’Europa.
The
Turkish border
(ENG)Prangio – The Treaty of Lausanne, 1922, provided the Evros river to
become the borderline between Greece and Turkey. The tension between
the two countries is very high, especially after the approval of the
project of the creation of the fencing, which marks not only a
political, but also an ideological barrier.
(ITA)
Prangio -Dal trattato di Losanna del 1922, l’Evros è confine fra
la Grecia e la Turchia. La tensione è alta fra i due paesi
sopratutto dopo la conferma del progetto di recinzione che segna un
confine ideologico oltre che politico.
The
Frontex thermovan
(ENG)
Pithio – Every night the border is patrolled by the Frontex
soldiers. Frontex is a military multinational force created by the
European Union to keep under control the borders of the Union. In
2011 Frontex started the mission POSEIDON with the aim of patrolling
and controlling the Greek border from Bulgaria to the Aegean Sea.
(ITA)
Pithio – Per sorvegliare il confine, Frontex ha a disposizione le
attrezzature militari più moderne. Ogni notte dalle colline sopra
l’Evros delle pattuglie munite di termo-camere ad alta definizione
controllano il territorio di confine fra Grecia e Turchia.
The
Frontex patrol
(ENG)
Pithio – Every night the border is patrolled by the Frontex
soldiers. Frontex is a military multinational force created by the
European Union to keep under control the borders of the Union. In
2011 Frontex started the mission POSEIDON with the aim of patrolling
and controlling the Greek border from Bulgaria to the Aegean Sea.
(ITA)
Pithio – Ogni notte il confine è tenuto sotto controllo dai
militari di Frontex. Frontex è una forza multinazionale costituita
dall’Europa per controllare i confini dell’Unione. Nel 2011
Frontex da il via alla missione Poseidon che ha il compito di
sorvegliare e controllare il confine greco dalla Bulgaria al Mar
Egeo.
The
net
(ENG)
Kastanies – After the approval of the project of the fencing in
December 2011, which had the further confirmation by the Minister of
the Public Order Mr. Christos Papoutsis, on 17th April the Minister
for the “citizens protection”, Michalis Chrisochoidis, started
the works of fencing in the region of Kastanies, few kilometres from
the Turkish border off Edirne. The fencing will be ready within
September 2012 and will cost to the Hellenic state over 3.1000.000
Euros.
(ITA)
Kastanies – dopo aver approvato il progetto della recizione a
Dicembre del 2011 e confermata dal ministro dell’Ordine pubblico
Christos Papoutsis, il 17 aprile ministro “per la protezione dei
cittadini” Michalis Chrisochoidis dà inizio ai lavori nella
regione di Kastanies a pochi chilometri dal confine Turco all’altezza
di Edirne. La recinzione sarà consegnata entro settembre e costerà
allo stato ellenico più di 3.100.000 di Euro.
The
personal objects
(ENG)
Pithio – Every day hundreds of migrants cross the Evros river.
After they arrive at the Greek coast, in Europe, they leave their
personal objects and wet dresses along the streets of the fields
which separate the Evros river from the main street.
(ITA)
Pythio – Sono centinaia ogni giorno i migranti che attraversano il
fiume Evros. Una volta arrivati sulla costa greca, in Europa,
abbandonano oggetti personali e vestiti bagnati lungo le strade dei
campi che separano l’Evros dalla strada principale.
On
foot at the sunset
(ENG)
Prangio – On the road connecting Orestiada to Alexandropli you can
see groups of migrants who have just crossed the river. One changes
his clothes, one is cold, one is tired, one is hungry, everybody has
risked his life. Every day the people living in this region can see
groups of puzzled migrants going towards Athena.
(ITA)
Prangio – Sulla strada che collega Orestiada ad Alessandropoli si
vedono passare gruppi di migranti che hanno appena attraversato il
fiume. Chi si è cambiato, chi ha freddo, chi è stanco, chi non
mangia da giorni, tutti hanno rischiato la vita. Sulla strada, gli
abitanti della regione ogni giorno, vedono passare gruppi
disorientati in cerca della strada per Atene.
Santa
Biblia
(ENG)
Petrades – Through the Evros river migrants from Asia, Middle East,
Africa and South Africa enter into Europe. Some of them go from the
Dominican Republic to Somalia and then from Somalia to Turkey till
Europe. They are exhausted after days of walking and are confident
that their faith will support and protect them during the way.
(ITA)
Petrades – Dall’Evros, accedo all’Europa migranti asiatici,
medio orientali africani e sudamericani. Dalla Repubblica Dominicana
alla Somalia, dalla Somalia in Turchia fino in Europa. Stremati dopo
ore di cammino confidano nella loro fede che li protegga durante il
cammino.
The
contacts
(ENG)
Petrades – A group of Dominican migrants check the contacts of
their “agents”. The net of “agents”, or dealers, organizes
the trip from the Dominican Republic to Somalia and from Somalia to
Turkey and then from Turkey on foot to Europe. The cost to arrive in
Europe from the Central America is of about 2000 US$.
(ITA)
Petrades – Un gruppo di migranti
dominicani controlla i contatti
dei loro “agenti”. La rete di “agenti”, o trafficanti,
organizza il viaggio, dalla Repubblica dominicana in Somalia e dalla
Somalia in Turchia, da lì a piedi verso l’Europa. Dal centro
America sono necessari quasi 2000 dollari per arrivare fino in
Europa.
Algerians
cover their faces
(ENG)
Pithio – Many people from North Africa decide to arrive in Europe
passing through Turkey, due to the reinforcement of the controls in
the Mediterranean Sea after the Arab spring and the conflict in
Lebanon. A group of Algerians is running with their faces covered not
to be identified.
(ITA)
Pythio – Con il rafforzamento dei controlli nel mar Mediterraneo
dopo la primavera araba e il conflitto libico, molti nord africani
scelgono di arrivare in Europa attraverso la Turchia. Un gruppo di
algerini corre a viso coperto per non farsi riconoscere.
The
yellow small boat
(ENG)
Pithio –The Evros river is an obliged passage to enter into Europe
from Turkey. It has become an increasingly trodden course for the
migrants who rely on the men dealers for their trip and who are often
beaten and forced to use small boats or similar kind of makeshift
boats to cross the river.
(ITA)
Pythio – L’Evros è un passaggio obbligato per accedere in Europa
dalla Turchia. Una rotta sempre più battuta da migranti che si
affidano ai trafficanti di uomini per il loro viaggio e, spesso, sono
picchiati e obbligati a salire su canotti o imbarcazioni fortuna per
attraversare il fiume.
The
Koran
(ENG)
Pithio – The Turkish villages are near to the border. At prayer
time the muezzins’ voices reach the plain which separates the river
from the road to Alexandropoli. On the road remain the damp pages of
the left or forgotten Koran.
(ITA)
Pythio – i villaggi turchi sono vicino al confine. All’ora della
preghiera la voce dei muezzin raggiunge la pianura che separa il
fiume dalla strada per Alessandropolis. Sulla strada il Corano
abbandonato o dimenticato ha le pagine ancora umide.
The
missing people
(ENG)
Dydimoteicho – At the hospital entrance you can find a notice board
with the photos of missing people or people dead while crossing the
river. Ill or wounded migrants go often to the hospital; the first
aid station is forced to inform the police of the arrival of these
migrants, who are then booked and guarded over by the police while
they are in hospital.
(ITA)
Dydimoteicho – All’ingresso dell’ospedale è posta una bacheca
dove vengono appesi annunci con foto di persone scomparse o morte
durante l’attraversamento del fiume. Spesso, in ospedale giungono
migranti malati o feriti, il pronto soccorso è obbligato a
comunicare alla polizia l’arrivo del paziente, viene schedato e
piantonato durante tutta la degenza.
The
Muslim cemetery of Sidirò
(ENG)
Sidirò – 30 km off the road which skirts the Evros river you can
find the only Muslim cemetery of that region. In the cemetery there
are the dead Muslim migrants, or at least supposed to be Muslim, who
were found dead on the river surface or in the fields after crossing
the river. From the beginning of 2012 6 people were found drowned or
dead by cold attempting to cross the river.
(ITA)
Sidirò – A trenta chilometri dalla strada che costeggia il fiume
Evros, è presente l’unico cimitero musulmano della regione. Il
cimitero ospita i migranti musulmani o presunti tali recuperati morti
dalle acque del fiume o rinvenuti nei campi dopo l’attraversamento.
Dall’inizio del 2012 sono 6 i morti di freddo od annegati nel fiume
Evros.
“I
will not kill my brothers”
(ENG)
Prangio – Johan, 26, Syrian Kurdish, lived in Afrin, near to
Aleppo. Johan got a degree in economics at Homs. He left Syria one
week ago, when he was recalled to serve the army of Assad. He is
going to Athena to seek refuge even if, after the bilateral pacts
between Greece and Turkey, Syrians, Armenians, Georgians and Iraqis
run the risk of being deported to Turkey and from Turkey to their
native countries.
(ITA)
Prangio – Johan, 26 anni, curdo siriano, abitava ad Afrin vicino ad
Aleppo. Johan è laureato in economia e commercio ad Homs. Ha
lasciato la Siria da una settimana, quando è stato richiamato per
prestare servizio nell’esercito di Assad. E’ diretto verso Atene
per cercare asilo politico anche se, con i patti bilaterali
Grecia/Turchia, siriani armeni georgiani e iracheni rischiano di
essere deportati in Turchia e da li nei loro paesi d’origine.
The
souvenir photo
(ENG)
Pithio – A group of Algerians who have just crossed the river Evros
take a souvenir photo as a memory of their adventure at the crack of
dawn. They can’t believe they are safely arrived in Europe and are
happy, even if, after the risk they run while crossing the river,
they know that the future will be precarious and uncertain.
(ITA)
Pythio – Un gruppo di algerini che hanno appena attraversato
l’Evros, alle prime luci dell’alba scattano una foto ricordo
della loro avventura. Quasi increduli di essere arrivati in Europa
sono felici anche se ora, dopo il rischio corso nell’attraversare
il fiume, li aspetta una strada fatta di identificazioni e vita
precaria.
The
Bengalis
(ENG)
Train station of Alexandropoli – Skail, 25, from Bengali, left
almost two months ago a village near to Dacca. After the visit and
identification as per the usual procedure he was granted with a
temporary permission of 30 days. He is now waiting for the train to
Athena.
(ITA)
Stazione di alessandropoli- Shakil , 25 anni bengalese, è partito
quasi due mesi fa da un villaggio vicino a Dacca. Dopo la visita e
l’identificazione di routine gli è stato rilasciato un permesso
temporaneo di 30 giorni. Aspetta
il treno che lo porterà ad Atene.
Stop
Evros wall
(ENG)
Orestiada – A group of Bengalis and Afghans is waiting for the
train to Alexandropoli. The winter cold makes their waiting seem to
be longer. Sharif, 28, Afghan, covers his face to protect against the
cold; he has not been sleeping for three days. Few kilometres off
North the project of the wall which should stop the immigration is
starting.
(ITA)
Orestiada – Un gruppo formato da bengalesi e afgani aspetta il
treno per Alessandropoli. Il freddo invernale rende l’attesa più
lunga. Sharif, 28 anni afgano si copre il viso per proteggersi dal
freddo, sono tre giorni che non dorme. A pochi chilometri a nord sta
per partire il progetto del muro che dovrebbe fermare l’immigrazione.
The
Neo Fascist Group
(ENG)
Orestiada – Xenophobic groups are imposing themselves in Greece,
while the politicians say that one of the main reason for the
economical crisis is the problem of the immigration. Among the Neo
Fascist Groups, the Group Chrysi Avyi (Golden Dawn) is one of the
largest one. This group, which belongs to the network European
National Front, committed acts of violence and aggression against the
migrants many times. On 28th March 2012 Chrysi Avyi organized a
procession to give the green light to the police forces to fire the
migrants who pass the border and to support the position of the
anti-personnel mines which were banned by the Geneva Convention.
(ITA)
Orestiada – Gruppi xenofobi si vanno affermando in Grecia, i
politici additano il problema immigrazione come una delle maggiori
cause della crisi economica. Tra le schiere di gruppi neofascisti, il
gruppo Chrysi Avyi (Golden Dawn o Alba d’oro) è uno dei più
numerosi. Il gruppo aderente al network European national Front si è
reso più volte responsabile di atti di violenza ed aggressione nei
confronti di migranti. Il 28 marzo 2012, il corteo organizzato da
Chrysi Avyi per proporre il via libera per le forze dell’ordine ad
aprire il fuoco contro i migranti che passano la frontiera e il
posizionamento di mine antiuomo bandite dal trattato di Ginevra.
he
Evros river
(ENG)
Stathmos – The Evros river is the 160 km natural borderline between
Greece and Turkey. This river is the gateway for the migrants who try
to go to Europe from the East. It is estimated that only in 2011
nearly 55,000 people crossed this river.
(ITA)
Stathmos – Il fiume Evros è il confine naturale che divide la
Grecia dalla Turchia. 170 km di corso d’acqua che costeggiano il
confine orientale della Grecia. Questo fiume è la porta d’accesso
all’Europa per i migranti che provano ad accedere da oriente. Solo
nel 2011 si stima che quasi 55.000 persone hanno attraversato questo
fiume.
The
temporary detention centre
(ENG)
Venna – Few kilometres off Komotini there is one of the few
detention centres for migrants still functioning. Due to the high
frequency and the problems of total neglect and lack of assistance
reported by Doctors without Border, to redeem itself Greece started a
renovation of the centres of Filayko and of some detention barracks
for migrants. Furthermore, at the end of March 2012, the Ministry of
the Interior started a project to build 30 detention centres with a
total capacity of 30,000 migrants.
(ITA)
Venna – A pochi chilometri da Komotini sorge uno dei pochi centri
di detenzione per migranti ancora in funzione. Dato l’afflusso
elevato e le problematiche di totale abbandono e carenza d’assistenza
sollevate da MSF hanno messo in cattiva luce la Grecia che per
riscattarsi ha avviato una ristrutturazione dei centri di Filakyo e
di alcune caserme detentive per migranti. In oltre a fine marzo 2012,
il ministero dell’interno ha dato il via ad un progetto per la
costruzione di 30 centri detentivi con una capacità complessiva di
30.000 migranti
The
temporary detention centre
(ENG)
Venna – The temporary detention centre of Venna can host 90
migrants. The prisoners have not committed any crime, but their cases
need to be better analysed. As explained by Kamargios, spokesman for
the police forces in Alexandropoli, the migrants are kept in the
temporary centres to check their origins or to solve bureaucratic
problems. The agent who is responsible of this structure mentions
that the prisoners can be freed and left some kilometres before the
first city with public transportation when they have completed all
the necessary paperworks, which can take from one day up to three
months.
(ITA)
Venna – Il centro di detenzione temporanea di Venna ospita 90
migranti. I detenuti non hanno commesso reato, ma i loro casi
necessitano di maggior approfondimento. Come spiega Kamargios ,
portavoce delle forze di polizia ad Alessandropoli, i migranti nei
centri temporanei sono trattenuti per verificare la provenienza o per
risolvere problemi burocratici. L’agente responsabile della
struttura afferma che i detenuti possono essere libe-
rati, a qualche chilometro dalla prima città fornita di mezzi pubblici, quando hanno sbrigato le pratiche che possono durare da un giorno fino a tre mesi.
rati, a qualche chilometro dalla prima città fornita di mezzi pubblici, quando hanno sbrigato le pratiche che possono durare da un giorno fino a tre mesi.
Identification
(ENG)
Alexandropoli – To be identified the migrants are forced to leave
their mobile phones and personal belongings outside the barracks.
They are divided into groups, visited and scheduled. Some of them are
released with a 30 days permission while others are kept in the
detention centres.
(ITA)
Alessandropoli – Per l’identificazione i migranti sono costretti
ad abbandonare cellulari e beni personali fuori dalla caserma.
Vengono divisi in gruppi, visitati e schedati. Alcuni vengono
rilasciati con un permesso di 30 giorni mentre altri vengono
trattenuti presso centri di detenzione.
Leaving
for Athena
(ENG)
Alexandropoli – Two Pakistani boys, who have arrived in the morning
after crossing the river Evros, are catching the train for Athena.
Alexandropoli, which was named in this way after 1920 (its old
Turkish name was “Dedeagacche”, which means grandfather tree) is
the town south Evros, the funnel neck where meet all the migrants who
passed the oriental border of Greece . Every day hundreds of migrants
wait for the train or for the bus to Athena.
(ITA)
Alessandropoli – Due ragazzi pachistani, arrivati in mattinata ad
Alessandropoli dopo aver attraversato il fiume Evros, prendono il
treno per Atene. Nominata Alessandropolis dopo il 1920 (l’antico
nome turco era Dedeağaçche significa grandfather tree) è la città
a sud dell’Evros, il collo d’imbuto dove tutti i migranti che
hanno attraversato il confine orientale della Grecia si ritrovano.
Ogni giorno un centinaio di migranti attendono il treno o il pullman
per Atene.
Solidarity
to immigrants
(ENG)
Alexandropolis – In spite of the campaigns against the immigration
there are many solidarity groups to support the migrants, such as the
group Stop Evros Wall, which controls the construction of the wall,
or humanitarian realties as Doctors Without Border.
(ITA)
Alessandropoli – Nonostante le campagne contro l’immigrazione,
esistono gruppi di solidarità e supporto ai migranti.
Dal gruppo Stop Evros Wall, che monitora la costruzione del muro, a realtà umanitarie come Me-
dici Senza Frontiere.
Dal gruppo Stop Evros Wall, che monitora la costruzione del muro, a realtà umanitarie come Me-
dici Senza Frontiere.
Inside
the station
(ENG)
Alexandropoli – The migrants who lose the train at 3:40p.m., the
last train to Athena, must wait until the next morning. The cold wind
sweep the rails and until 10:00p.m. they stay in the station and
after the station closes they stay in the street. They are very
tired, hungry and sleepy, but their hope lies between a ticket train
for Athena and a temporary permission for 30 days.
(ITA)
Alessandropoli – I migranti che perdono il treno delle 15 e 40,
l’ultimo per Atene, devono aspettare fino alla mattina dopo. Il
vento freddo invernale spazza i binari e fino alle 22, i migranti,
trovano rifugio in stazione, poi per strada. La stanchezza è forte,
spesso sono giorni che non mangiano e non dormono, ma hanno la
speranza piegata fra un biglietto del treno per Atene e un permesso
temporaneo per 30 giorni.
The
night in the train
(ENG)
Alexandropoli – After 10:00p.m. the train station closes and the
migrants can find refuge in an
abandoned train. The train is dirty, full of dust and waste and they sit one near to the other to warm themselves.
abandoned train. The train is dirty, full of dust and waste and they sit one near to the other to warm themselves.
(ITA)
Alessandropoli – Dopo le 22 la stazione chiude i battenti ed i
migranti trovano rifugio in un treno abbandonato. L’interno è
sporco, pieno di polvere e rifiuti, si sdraiano uno vicino all’altro
per scaldarsi.
The
night
(ENG)
Alexandropoli – On the following day the migrants will arrive in
Athena, a town with nearly 700.000 inhabitants, of which more than
10% are migrants. On 30th March 2012 about 500 migrants without the
permission permits were imprisoned during the police action called
“clean Athena”.The crossing of the river Evros is only the first
of the many obstacles the illegal immigrants have to face to enter
into Europe.
(ITA)
Alessandropoli – l’indomani i migranti arriveranno ad Atene, una
città con quasi 700.000 abitanti di cui più del 10% migranti. Il 30
marzo, con l’azione di polizia denominata “Atene pulita”, sono
stati arrestati quasi 500 migranti senza permesso di soggiorno.
L’attraversamento del fiume Evros è solo il primo degli ostacoli
che i migranti clandestini devono attraversare per entrare in Europa.
Posted by clandestina on
26 June 2012
http://clandestinenglish.wordpress.com/2012/06/26/a-wall-against-the-immigration-evros-river-the-oriental-gate-of-europe/